Il genio incanta in blocco di sfinge le allusioni
plasma in statua il sale sterile del vano millantare
sveste con ironia da abiti di ignoranti certezze
dipinge rossori sulle carni pallide dei re nudi.
Il genio è demiurgo incarnato per natura celata
dà scandalo ai popolini mendaci e creduloni
che aspirano a falli altrui per gioire dei loro minuti successi.
Macabri presagi portati dalla brezza leggera di Elia
annunciano l’arrivo della creatura ombrosa
che il genio accoglie con fasti e ghirlande di ossa
non per esorcizzare, ma per fare l’avanti l’indietro.
Infatti alla paura non cede il passo
chi si affranca da convenzioni e amene usualità
solo si fa ladro del meglio per farsi derubare
mente sul vero per essere inverato.
Il creativo sa far di natiche guance profumate
il saggio non disdegna il letame
ed esalta il biancore delle ossa dei morti
solo il genio però storta il dritto per sollevare mondi.